L'affido domiciliare ( take home therapy ) del Metadone
consiste nell’affidare al paziente stabilizzato i dosaggi di farmaco per
l’assunzione domiciliare della terapia. Questa soluzione si rende necessaria
ogni qualvolta, per motivi oggettivi, il paziente non riesca a raggiungere
quotidianamente l’ambulatorio ma non solo.
La scelta di affidare il farmaco, infatti, ha di per sé un
valore clinico e terapeutico, per svariate ragioni: riduce le occasioni di
contatto con altri pazienti tossicodipendenti, consente di mantenere un lavoro
( i pazienti in trattamento con Metadone hanno una capacità lavorativa
assolutamente normale ), consente di frequentare la scuola e l’università.
In altri termini l’affidamento del farmaco favorisce il
reinserimento e la compatibilità sociale. Non ultimo, l’affidamento del farmaco
consente di limitare gli inopportuni e problematici assembramenti nelle
vicinanze degli ambulatori.
Infine, l’affidamento del Metadone in epoca di pandemia
costituisce altresì una strategia irrinunciabile di contenimento della stessa.
A sostegno dell'affido domicialiare del Metadone anche il
numero ridotto di casi di misuso di Metadone. Infatti, solo 932 soggetti si
sono rivolti ai Centri di cura delle tossicodipendenze ( SERT ) per un misuso
primario di Metadone, contro oltre 86.000 pazienti che vi accedono per misuso
di Eroina, 76 di Morfina, 298 di Buprenorfina e 1542 per misuso di altri
oppioidi non-prescritti ( Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento
per le Politiche Antidroga, 2020 ).
In Italia, degli oltre 75.000 ( European Monitoring Centre
for Drugs and Drug Addiction, 2020b ) pazienti in terapia sostitutiva, più di
64.000 ( 74% ) sono in terapia con Metadone ( EMCDDA, 2020 ).
Questi dati sono
confermati da una analisi indipendente condotta da IQVIA in 250 SERT durante il
2018: in questi Centri risultano in trattamento attivo con Metadone circa
61.000 persone, senza grandi differenze geografiche tra le varie Regioni. (
IQVIA Indagine Mappatura Centri SERD 31 Gennaio 2019 ).
Le overdosi imputabili a misuso di Metadone sono state solo
11 nel 2018 e solo 6 nel 2019. Il dato, compreso tra 0.2 e 0.3 eventi per
milione di abitanti nella popolazione compresa tra 15 e 65 anni, corrisponde
allo 0.017% di tutti i pazienti trattati con Metadone.
Questo trend è stato confermato anche nel 2020 da GeOverdose
( iniziativa della Società italiana della terapia delle dipendenze ) che ha
riportato 7 morti in Italia ( 2 a Terni, 2 a Colico [ LC ], 2 in Emilia Romagna
and 1 in Campania ).
Un’altra fonte del Ministero degli Interni ( Direzione
Centrale per i Servizi Antidroga ) ha confermato la bassa incidenza mortalità
associata al misuso di Metadone: 16 eventi fatali sia nel 2018 sia nel 2019.
Questi dati sono stati confermati anche nella Relazione al parlamento del 2020
( Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Politiche
Antidroga, 2020 ).
Comparando questi dati appare evidente che le morti relative
a misuso di Metadone sono molto basse e pari a circa lo 0.025% di tutti i
pazienti in terapia con questo agonista oppioide.
Di contro l’uso di queste molecole a scopo terapeutico
rappresenta il fattore principale della drastica riduzione delle morti da
overdose da Eroina.
I dati attualmente raccolti per verificare se il Metadone
sia illegalmente disponibile sono praticamente inesistenti. Sebbene in accordo
al Report DCSA 2020 il numero dei sequestri di sostanze stupefacenti sia
rilevante ( Ministero dell’Interno & Dipartimento della Pubblica Sicurezza,
Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, 2020 ), non appare possibile
estrapolare dati significativi riferibili a specifici sequestri di Metadone, in
contrasto a quelli di Eroina, Cocaina, Hashish, Marjuana, Cannabis e altre
droghe sintetiche. Appare pertanto sostenibile che il mercato illegale di
Metadone sia estremamente ridotto (
Ministero dell’Interno & Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione
Centrale per i Servizi Antidroga, 2020 ).
Il Metadone non risulta essere una significativa causa di
intossicazione da sostanze chimiche in generale, né da farmaci in particolare.
Gli ultimi dati ufficiali in merito, pubblicati nel 2019, riflettono l’attività
dei Centri antiveleni di Milano e Bergamo, che nel loro decimo Rapporto annuale
hanno segnalato che il 60% degli eventi di intossicazione da sostanze non era
dovuto a farmaci.
Ad esempio, i prodotti per la pulizia domestica incidono per
il 21%. Tra i farmaci i più coinvolti sono sedativi, ipnotici e antipsicotici (
9.2% ). Complessivamente gli oppioidi, classe a cui appartiene il Metadone,
influiscono per il 6.4% ( pari a 271 casi ) e più della metà sono imputabili
all'antidolorifico Tramadolo, prescrivibile senza particolari formalità da
qualsiasi medico.
Gli oppioidi sono sopravanzati da altre classi di farmaci
che sollevano meno allarme sociale, come il Paracetamolo ( anche noto come
Tachipirina ), con 1279 casi, epatotossico e potenzialmente letale nei casi di
sovradosaggio; dai comuni tranquillanti minori come le benzodiazepine (
Lorazepam [ es. Tavor ]: 680 casi ), Alprazolam [ es. Xanax ] 673 casi ),
Delorazepam [ es. En ] 503 casi; da antinfiammatori come Ibuprofene ( 531 casi
), antipsicotici come Quetiapina ( 451 casi ), antidepressivi e antibiotici.
Sulla base dei dati certificati, i casi di intossicazione
letale da Metadone sono sporadici e notevolmente meno frequenti rispetto agli
eventi provocati da altri farmaci e sostanze di comune uso domiciliare.
La restrizione delle possibilità di terapia domiciliare con
Metadone imposta a diverse decine di migliaia di persone, da una parte non
avrebbe un effetto sensibile su un evento sporadico e dall’altra danneggerebbe
in maniera significativa soprattutto coloro che beneficiano dell’aspetto riabilitativo
dalla terapia farmacologica, agendo contro lo spirito della legge vigente e
favorendo il ricorso a sostanze illegali.
Rendere meno disponibile la terapia domiciliare porterebbe,
inoltre, ad innalzare il valore economico sul mercato illegale, stimolando la
propensione a rivenderne una parte, ottenendo l’effetto opposto a quello
desiderato.
Per cercare di ridurre al massimo i casi sporadici di
avvelenamento da Metadone ( e farmaci simili ) nei minorenni e nei soggetti
non-assuefatti andrebbe iniziata una campagna di sensibilizzazione che informi
sul fatto che tali sostanze non danno luogo a piacevoli sensazioni, ma solo a
sonnolenza e perdita dei sensi.
Fonte: Somaini L et al, Heroin Addict Relat Clin Probl, 2021